mercoledì 31 luglio 2013

Profumo di biscotti: CREMA DI NOCCIOLE

Profumo di biscotti: CREMA DI NOCCIOLE: Non sono una fanatica del bimby e forse non sono neppure troppo esperta, ma ne sono molto affezionata perchè è il primo aiuto entrato nella mia cucina....così inizia il post di Paola , del blog Profumo di Biscotti ,che vi consiglio di leggere...e vi pongo questa domanda: ma voi la fate la pasta di nocciole con il Bimby???


Ecco alcuni link molto interessanti a tale proposito:
Pasta di nocciole ( di Cristina) 
Pralinato di mandorle o nocciole ( di Pinella) ...ovviamente il buon cutter di cui parla è il Bimby....


martedì 30 luglio 2013

ViolaMirtillo: Pizza con peperoni e zucchine marinati

ViolaMirtillo: Pizza con peperoni e zucchine marinati: La nostra amica  Ravanello ci ha chiesto di partecipare al mese di SALUTIAMOCI e che cosa è?? E' un gioco e come in tutti i giochi....
Con questa ricetta anche ilblog ViolaMirtillo partecipa al mese di Salutiamoci


ROSSO LAMPONE


PER LA MOUSSE DI LAMPONI:

300 g di purea di lamponi
12 g di colla di pesce 
300 g di panna
180 g di meringa italiana*

Procedimento nel Bimby :

Frullare i lamponi , con il succo di  1 limone e 1 cubetto di ghiaccio.
10 sec a vel 8 e poi altri 10 a vel 10
Scaldare 50 g di purea 1 min 100°C vel 2
Inserire i fogli ammollati di gelatina ed frullare a vel 4 per 30 sec o fino quando la gelatina si é sciolta.
Versare il composto nel resto della purea e mescolare .
Lavare accuratamente il boccale, asciugare e riporre in frigorifero.
Mettere la farfalla nel freezer.
Aggiungere alla purea i 180 g di meringa italiana e mettere da parte.
Montare la panna nel boccale, molto freddo  e inserirla nel composto mescolando sempre delicatamente e dal basso verso l'alto.
Dosare la mousse ottenuta negli stampi in silicone da muffins e mettere in congelatore.
Si ottengono 24 mini mousse .

Procedimento classico:

Scaldate una piccola parte di purea di lamponi , scioglietevi dentro la colla di pesce precedentemente ammollata e ben strizzata, unite la parte di purea di lamponi fredda e, infine, la meringa italiana mescolando dal basso verso l'alto. Completare il tutto con la panna montata , mescolando sempre delicatamente e dal basso verso l'alto .

* PER LA MERINGA ITALIANA:

100 g di albume
35 g di destrosio (o in alternativa zucchero semolato)
170 g di zucchero semolato
45 g di acqua
Con questa quantità vengono circa 300 g di meringa italiana.

Procedimento nel Bimby:

Inserire nel boccale la farfalla. Introdurre l'albume e i 35 g di destrosio
Mettere  a bollire in un pentolino l'acqua e i 170 g di zucchero. La temperatura da raggiungere è 121 °C per chi ha il termometro. Chi non lo ha può regolarsi in questo modo: lo sciroppo ha raggiunto la temperatura adeguata quando le bolle che si producono durante l'ebollizione sono grandi e scoppiettanti e il liquido si è un po' ridotto (occorreranno all'incirca un paio di minuti a partire dal momento dell'ebollizione in totale però anche 12 minuti).
Quando inizia a sobbollire lo zucchero (115° circa) azionare il Bimby a vel 2 in modo che gli albumi inizino a schiumare e diventare bianchi.
Una volta pronto lo sciroppo, togliere il misurino dal foro  e portare la vel. a 4. Aggiungere la prima metà dello sciroppo tutta insieme e il restante a filo continuare a far montare per almeno 10\12 min., finché cioè il composto all'interno non risulta notevolmente intiepidito, lucido e soffice.In estate ci vogliono anche 16 min. Io dopo 10 min passo a vel 3 e proseguo.

Procedimento classico:

In una pentola far sciogliere i 170 g di zucchero nell'acqua. Cuocere a fiamma alta fino ai 121°C, fate attenzione a non far caramellare e tenete pulito il bordo del pentolino eliminando gli schizzi di zucchero con un pennellino umido!
Nel frattempo fate schiumare in planetaria gli albumi con i 35 gr di destrosio, poco prima di togliere lo sciroppo dal fuoco alzate al massimo la velocità della frusta e versate la prima parte dello sciroppo di zucchero tutta insieme sul bordo del recipiente (non sulla fruste mentre girano altrimenti vi schizzerà tutto sui bordi!) poi versate il restante a filo e fate montare fino a raffreddamento.
La meringa è pronta.
Se volete congelarla disponetela su una teglia livellandola con una spatola e coprite con una foglio di pellicola.
Lo zucchero caldo ha fatto sì che la meringa sia stata pastorizzata e quindi può essere consumarla anche così .

PER LA GELEÉ DI FRUTTI ROSSI:

300 g di frutti di bosco misti ( ribes, lamponi fragole) 
65 g di zucchero semolato
30 g di destrosio
7 g di gelatina in fogli

Procedimento nel  Bimby:

Frullare i frutti di bosco a vel 6/7 togliere metà della purea  e scaldare quella nel boccale 2 min 70°C vel 3 unitevi la gelatina in fogli ( precedentemente ammollata in acqua fredda) e gli zuccheri, miscelate il tutto a vel 3/4 poi incorporare l'altra metà della purea e mescolate a vel 3.
Colare la gelée negli stampi savarin da 3 cm e mettere in congelatore. 

Procedimento classico:

Riducete i frutti rossi a purea con un mixer ad immersione.
Prelevatene una piccola quantità e scaldatela ( nel microonde o in una piccola casseruola) unitevi la gelatina in fogli ( precedentemente ammollata in acqua fredda) e gli zuccheri, miscelate il tutto.

Composizione del dolce:

Un paio di ore prima di servire comporre il dolce. 
Sporzionare la mousse e disporre nel piatto da portata, appoggiare sopra la gelée, calza a pennello e da da cupoletta alla mono porzione.
Mettere in frigorifero a decongelare .
Al momento di servire, con una paletta da dolce  spostare le singole porzioni nei piattini di servizio e mettere un lampone fresco nel foro della gelée. Spolverare con lo zucchero a velo e guarnire con foglioline di menta.

Gli stampi per questa preparazione:

Con questa ricetta partecipo al contest  "LA MAGIA DEI DOLCETTI" del blog  Le cosine buone


Con questa ricetta partecipo al contest SOFT DESSERTS del blog  Una fetta di paradiso

sabato 27 luglio 2013

CARLO MAGNO...IN CUCINA


A giugno ho frequentato un corso per foodblogger presso Magazzino Alimentare a Brescia. Un'amica mi ha iscritto dicendomi: "lo devi assolutamente fare, sono certa che ti piacerà" ...quindi un po' spinta...mi sono ritrovata in aula ad imparare come scrivere di cibo...
Questo corso é stata una bellissima esperienza ma anche l'occasione per conoscere personaggi e volti noti , sia nel mondo della pasticceria che nel mondo della cucina.
Tra questi lo chef Beppe Maffioli.

Il suo ristorante si trova sulle colline nei dintorni di Brescia, con un panorama sulla città veramente incantevole ...la location é un palazzo storico cinquecentesco la cui storia si lega indissolubilmente a quella di Brescia longobarda, tra miti e leggende si narra che Carlo Magno abbia accampanto nei terreni sui quali è stato poi costruito questo edificio a struttura agricola nelle cui sale é oggi possibile gustare le prelibatezze dello chef e della sua squadra.
Piatti studiati , sperimentati e proposti al cliente con molta cura e tanta passione. Attenzione anche nella scelta delle materie prime tutte di ottima qualità ...
Durante la serata del corso presso  Magazzino Alimentare mi aveva particolarmente colpito la sua voglia di creare piatti  leggeri senza nulla togliere al gusto.
Mentre lavorava ai fornelli e spiegava, si rivolgeva sempre con estrema cortesia ai suoi collaboratori , non mancando di elogiarli e riconoscendo come é anche grazie a loro che si deve il successo di un ristorante, non solo allo chef.


La stessa atmosfera familiare, tranquilla accogliente si respira negli a ambienti raffinati del Carlo Magno, dove la sontuosità e l'eleganza dei locali non mettono per nulla a disagio l'avventore.
L'occasione per una cena veramente speciale é stata una serata fra amiche di corso, fra foodblogger in erba , ancora un po' timorose, ancora molto impacciate ma sicuramente desiderose di conoscere, di imparare , di sperimentare quei "contrasti che invogliano a terminare un piatto e ad aver voglia di ri assaggiarlo ancora" 
Ecco cos'é la cucina di Beppe Maffioli per me : é un azzardo, un contrasto che riserva piacevoli sorprese , come questa

 Pepita di salmone Loch Fine confit con crema di patate viola e timo.


L'assaggio di questo piatto é stato veramente un'esperienza unica, la cottura del salmone a bassa temperatura ne ha lasciati intatti gli aromi, che ben si abbinavano alla crema di patate viola , molto delicata. Non ultima la piacevolezza del dolce pomodoro confit, particolare tecnica di cottura a cui era dedicata questa serata del "Magno hour".
Ho gradito anche le altre pietanze servite, dolce compreso ma questo piatto mi ha catturato...anche per gli accostamenti cromatici davvero invitanti!
Vi rimando al sito ufficiale per conoscere gli altri protagonisti di queste splendide serate veri appuntamenti con il gusto della cultura enogastronomica. 
Abbiamo strappato una promessa allo chef , che in autunno riproporrà questa iniziativa ...noi lo speriamo di cuore! 

venerdì 26 luglio 2013

LINGUINE CON PESTO DI ZUCCHINE E CODE DI GAMBERO




Visto che in questo periodo le zucchine abbondano negli orti e sui banchi di frutta e verdura ho pensato di trascrivere questa ricetta che io trovo molto fresca ed adatta alla stagione, è una variante alla classica pasta con le code di gambero.
Buona lettura!



Pesto di zucchine
Ingredienti per 4 persone:

2 zucchine verdi (500 g), belle sode
1 spicchio d'aglio
25 gr di pinoli
30 foglie di basilico
olio extra vergine
sale

Tagliare tutta la parte verde delle zucchine e metterla nel boccale, aggiungere pinoli, basilico e sale frullare a vel 5 per qualche secondo. 
Quando è tritato raccogliere il pesto sul fondo del boccale e aggiungere l'olio a piacere ( 50 g circa o di più ) e frullare sempre qualche secondo a vel 5 . La crema di pesto è pronta per condire la pasta.
Se non avete il Bimby potete utilizzare il vostro robot da cucina o ancor meglio il mortaio classico da pesto.




Per le linguine:

Ingredienti per 4 persone:


400 g di linguine trafilate al bronzo
500 g di code di gamberi(oppure di mazzancolle)
Peperoncino
Aglio
Olio evo
  
Se siete interessate all'uso del sale in cucina vi rimando ad un bellissimo post di La cucina di Stagione



Tagliare a dadini l' interno delle zucchine avanzate dal pesto e saltarle in una padella con olio aglio , insaporire. In questo modo saranno più croccanti, volendo però si possono fare anche nel Bimby: inserire nel boccale i dadini, l'olio , l'aglio e il dado . Cuocere per 10 min a 100 °C vel 1 antiorario.
Saltare le code di gamberi , precedentemente pulite, in una padella con olio , aglio e peperoncino . Insaporire con il dado e aggiungere alle zucchine e mettere da parte. Cuocere le linguine in abbondante acqua e dado di pesce .
Nella padella, dove abbiamo cotto i gamberi  mettere il pesto di zucchine, se è denso lo si può allungare  con un po' di acqua di cottura della pasta , una volta cotte aggiungere le linguine , i gamberi e le zucchine e saltare il tutto velocemente per non asciugare troppo la pasta.

Impiattare e servire, potete decorare con qualche foglia di basilico.


Con questa ricetta partecipo al contest di CUOCO PER CASO,

giovedì 25 luglio 2013

LA CUCINA DI STAGIONE : CRUMBLE DI COMPLEANNO





La Cucina di Stagione: Crumble di compleanno: Alle 11, 42 di un afosissimo lunedì, dopo quasi nove mesi di notti insonni e di caviglie gonfie come palloncini, sei arrivata nella mia vita...

Qualche giorno fa Claudia ha pubblicato questo bellissimo post dedicato al compleanno della figlia, vi consiglio di leggerlo...per la sua "piccola" ha preparato un dolce speciale  che ha me piace molto , per cui ho deciso di replicarlo.
Vi rimando al blog di Claudia per la sua ricetta, io invece oltre ad averla adattata al Bimby ho pensato di farne una versione senza latticini. Purtroppo oggi le persone intolleranti sono in crescita esponenziale...chi di voi non ha almeno un'amica/o che ha problemi con qualche alimento? Le cause sono molteplici ma sembra che buona parte della colpa sia del consumo eccessivo degli alimenti stessi, questo vale sopratutto per le intolleranze...per le allergie invece le cause hanno origini più complesse.
Questo è uno dei motivi per cui  io amo sperimentare , " alleggerendo" di volta in volta i vari ingredienti .
Questa volta ho tolto il lattosio , quindi chi fosse allergico od intollerante ad esso può tranquillamente godersi questo gustoso dolcetto.
Per cui bando alle ciancie ed ecco la ricetta modificata!






Per il sorbetto / gelato alla pesca:

Ingredienti:

500 g di pesche gialle congelate
50 g di zucchero
1 limone, il succo
1 albume( preferibilmente pastorizzato! Li vendono in bric in quasi tutti i supermercati)

Per il sorbetto:

Mettere nel boccale le pesche congelate , lo zucchero e il succo del limone.
Mescolare a velocità 6 finché il composto si omogeneizza, verso la fine aggiungere l'albume e proseguire a vel 7/8 per pochi secondi.
Versare in una ciotolina monoporzione .





Per il gelato: 

Rimettere tutto il composto nel congelatore, il giorno dopo tagliare a cubetti e rimettere nel boccale, miscelare a vel 6 per il tempo necessario circa 20/30 sec, il composto deve diventare cremoso ma non sciogliersi .
Preparare le palline con l'apposito dosatore e servire con il Crumble.

Per il Crumble di pesche:

Ingredienti per 6 cocottine:

6 pesche gialle mature ( 500 g in totale di polpa) 
90 g di zucchero ( anche di canna va bene)
60 gr di burrolí 
150 gr di farina 00
1/2 limone ,la scorza
1 tuorlo

Una bacca di vaniglia ( o vanillina) 
6 amaretti

* io ho usato il burrolí , vi rimando al sito ufficiale per sapere esattamente di cosa si tratti. Lo trovo un eccellente sostituto del burro sopratutto perché in pasticceria può essere utilizzato al suo posto senza dover modificare la ricetta. Se non conoscete il burrolí e non avete modo di acquistarlo potete sostituirlo con una margarina vegetale, possibilmente non idrogenata.



Sbucciare, privare del nocciolo le pesche e tagliarle a pezzetti non troppo grossi.
Inserire le pesche , due cucchiai di zucchero e una noce di burrolì nel boccale 5 min. a Varoma vel mescolo antiorario. Devono rimanere integre non si devono rompere ma semplicemente insaporire.
Dividere il composto in sei cocottine mono porzione, e lasciare raffreddare.
Senza sciacquare il boccale inserire lo zucchero rimasto, il burrolí , la vaniglia , la scorza di limone, la farina e il tuorlo. 
Impastare 5 sec a vel 5 . Si deve formare un impasto a briciole, non compatto.
Importante : il burrolí deve essere freddo e non a temperatura ambiente.
Mettere in frigorifero. 
Un'ora prima di servire accendere il forno a 180°C ventilato.
Cospargere il Crumble sulle pesche e completare sbriciolando su ogni cocottina un amaretto .
Infornare e cuocere fino a doratura, le mie si sono cotte in circa 30 min.
Servire tiepido accompagnato dal sorbetto o gelato alla pesca.




mercoledì 24 luglio 2013

COMPOSTA DI PESCHE, AMARETTI E CIOCCOLATO di Luca Montersino

Scommetto che Luca vi mancava... dopo la Giardino di Fragole, non avevo più messo sue ricette! Questa é la stagione delle pesche , il momento in cui sono più dolci, profumate e questa è la stagione delle confetture. Da anni mi dedico  amorevolmente a preparare confetture e composte per la stagione invernale , per la colazione e per le crostate ma anche per fare qualche regalino homemade sempre gradito. Ho sempre adottato un sistema che mi aveva insegnato la sig. Silvana, per anni fornitrice ufficiale della materia prima , e che ogni volta che mi avvicinavo al suo banchetto della frutta si rivolgeva a sua nipote chiedendo " è arrivata la signora delle marmellate ...cosa abbiamo per lei?" ( tutto questo con un forte accento maremmano!) . Insomma per farla breve la sua ricetta o meglio il suo procedimento prevedeva di lasciar macerare la frutta con lo zucchero e il succo di limone per qualche ora , prima di iniziare la cottura. Lei scolava la frutta dal liquido che si era formato, lo addensava sul fuoco, poi aggiungeva la frutta alla fine a pezzi grossi. La sua più che una confettura era una composta, tanta frutta poco zucchero e pezzi di frutta:  un dessert favoloso che per parecchio tempo ha accompagnato i nostri risvegli mattutini!
Poi é arrivato il Bimby e il periodo delle confetture cremose diverse da quelle della signora Silvana , ma altrettanto buone. E poi é arrivato Montersino...la ricetta di questa composta mi ha ingolosito da subito , sarà che mi piacciono le pesche al forno con gli amaretti e il cacao e l'idea di ritrovare gli stessi ingredienti mi piaceva molto.
L'ho provata anche nel Bimby, ma il risultato non mi é piaciuto, per cui per questa volta sono tornata ai fornelli!
Vi riporto la ricetta che è pubblicata sul libro Peccati al cioccolato a pag.46

INGREDIENTI:

Per la Composta:

1 kg di pesche sbucciate e private del nocciolo
600 gr di zucchero
40 gr di cacao amaro
200 gr di amaretti sbriciolati
10 gr di succo di limone

Sbucciate le pesche, che avrete precedentemente pricvato del nocciolo. e tagliatele a fettine.Mettetele in una casseruola,possibilmente di rame, insieme allo zucchero. Portate il tutto a boloore, quindi spegnete la fiamma e travasate il composto in un contenitore in acciaio. Coprite con una pellicola (io uso quella per il microonde!) a contatto e lasciate "maturare" per almeno dodici ore a temperatura ambiente.


























Trascorso questo tempo rimettete il composto nella casseruola. Unite il succo di limone e portate a cottura, misurando con il refrattometro ( chi non possiede il refrattometo può verificare la cottura prelevando una piccola parte di composta e facendola raffreddare su un piattino; quest'ultima dovrà avere una consistenza mielosa) fino a raggiungere 60° Brix.
A fine cottura, unite il cacao e gli amaretti spezzettati. Fate bollire ancora due minuti e spegnete il fuoco.
(solo un consiglio, non lasciate che si addensi troppo perchè quando aggiungerete il cacao e gli amaretti si asciugherà molto, quindi tenetela un pò più liquida



Invasare subito la composta a caldo. chiudete i vasi e capovolgeteli immediatamente in modo da sterilizzare i coperchi con la temperatura stessa della composta e creare il sottovuoto, e coprire con un canovaccio.
Quando saranno raffreddati completamente, rimetterli dritti. Questa composta si può mantenere per due anni in un posto fresco e buio.
Ottima da consumare come dolcetto fine pasto e per crostate!


martedì 23 luglio 2013

SPAGHETTI AL FARRO INTEGRALE CON CREMA DI PEPERONI



Luglio é il mese del peperone sul blog di Salutiamoci , e come tutti i mesi viene organizzata una sfida:
La sfida consiste nel cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità, approfondendo la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, ed evitando soprattutto facili scorciatoie industriali o scelte che prediligano solo l’occhio o il palato senza tener conto della salubrità nel lungo termine”.
Questo mese questa sfida viene ospitata da Barbara di Ravanello Curioso,, blog vegano che da tempo seguo con interesse.
Per me è la prima volta, non ho mai partecipato , anche perché è da poco che ho aperto il blog , per cui sono molto emozionata!
Ho deciso di partecipare con questa ricetta molto semplice e gustosa, che in casa mia viene replicata spesso.
Ho utilizzato tutti prodotti rigorosamente bio! 

Salutiamoci


Dosi per 4 persone:

Per il sugo:

500 g di peperoni rossi e gialli bio a pezzetti 
50 g di porro a rondelle 
30 gr. di olio extravergine di oliva Scimeca
50\70 gr. di yogurt di capra o in alternativa yogurt di soia auto prodotto 
Dado vegetale
Pimpinella 

Per la pasta:

400 g di spaghetti di farro integrali
acqua qb
sale marino integrale





Procedimento nel Bimby:

Tritare i peperoni: 6 sec. vel 4 . Unire l'olio ,il dado vegetale  e cuocere 20 min. a 100° C vel 4. Aggiungere lo yogurt e frullare anche 30 sec. a vel 7\8 (deve risultare una crema)

Per chi ha il TM 31 è possibile cuocere la pasta direttamente nel boccale.
Una volta preparato il sugo aggiungere l'acqua per 4 persone 800 g di  acqua con il sale e portare ad ebollizione (100° C 12 min. vel.1). Buttare la pasta (400 g ) e cuocere per il tempo indicato sulla confezione
( meno 2 minuti !) a 100° C antiorario vel. mescolo.
Una volta cotta versare in una pirofila, impiattare e decorare con listarelle di peperone e rondelle di porro crudi , qualche rametto di pimpinella . Servire ancora calda!
NB.La dose di acqua da utilizzare è in base alla pasta che si vuole cuocere e deve essere sempre il doppio del peso della pasta!

Procedimento tradizionale:

Tagliare a piccoli pezzi i peperoni e a rondelle il porro. Mettere in una padella con l'olio e il dado vegetale. Coprire e  stufare per circa 20 min. 
Al termine aggiungere lo yogurt e passare con il mixer fino ad ottenere una crema liscia.
Mettere da parte.
In un tegame portare ad ebollizione l'acqua, salare e buttare la pasta.
Ripreso il bollore spegnere e coprire, controllare la cottura trascorso il tempo indicato sulla confezione.
Scolare e condire!



Trascrivo alcune note sull'uso in cucina della Pimpinella:
Le foglie di pimpinella hanno un ricco aroma di noce e un leggero gusto di cetriolo. Con quelle più giovani si fa un’insalata rinfrescante; possono essere mescolate in abbondanza alle verdure invernali, alle minestre, ai formaggi cremosi e alle bevande. Si possono anche usare a guisa di prezzemolo come guarnizione o per aromatizzare le pietanze cotte (vanno aggiunte a inizio cottura). Messe nell’aceto conferiscono un sapore interessante. La pimpinella si combina con altre erbe, in particolare rosmarino e dragoncello. Servitela in salsa con pesce bianco.


Qui trovate la raccolta completa delle ricette che hanno partecipato:

lunedì 22 luglio 2013

PIZZA EVA rivisitata...con le farine del Mulino Marino...


CONCLUSIONI: di solito vanno in fondo ma questa volta preferisco che le leggiate prima di " affrontare" la ricetta!
Perché scegliere di fare la pizza con questo metodo? Perché il prodotto che otterrete avrà una digeribilità ed un gusto superiore rispetto ai metodi più comuni. Eva non é l'unica  che adotta le lunghe maturazioni dell'impasto, anzi questo metodo si sta diffondendo sempre di più perché permette di utilizzare pochissimo lievito di birra ottenendo così un prodotto che ha un suo aroma e non sa semplicemente di lievito . Inoltre  la farina Manitoba o molto proteica viene già predigerita dai lieviti quindi la nostra pizza non ci provocherà quel senso di "gonfiore e di sete" che molto spesso accompagna l'assaggio di un prodotto lievitato troppo in fretta.. Terzo e non ultimo la bontà del prodotto ottenuto decisamente al di sopra della media.
Sembra a prima vista un procedimento lunghissimo difficile da attuare in realtà organizzando si per tempo é anche più pratico del sistema tradizionale.
Impastato il giovedì sera, avrete la vostra pizza in tavola il sabato sera senza neanche accorgervi!



In casa nostra la pizza si mangia almeno una volta a settimana, non abbiamo gusti difficili...quella preferita da tutti é la pizza Margherita anche se a volte ci concediamo qualche variante.
Ho sempre fatto l'impasto a mano fino all'arrivo del Bimby , poi sono passata all'impasto per pizza del ricettario base , prima con il lievito di birra poi con il lievito madre ma non ero mai totalmente soddisfatta del risultato, poi un giorno nel gruppo della Pasta madre è apparsa la Pizza Eva , tutti la facevano, e tutti erano entusiasti del risultato ottenuto. Per cui mi sono detta ...perché non provare ? Ormai dopo una frequentazione assidua del gruppo un po' di dimestichezza con gli impasti con il lievito madre l'avevo acquisita quindi sono andata nel blog dei Fables de sucre, alla ricerca della ricetta.
La prima volta l'ho ripetuta pari pari....Luca Montersino docet....il primo segreto per imparare é ripetere in modo perfetto ricette di chi ha più esperienza di noi...e  così ho fatto!
Risultato??? STRABILIANTE , una pizza alla romana, in teglia ben lievitata, alta, morbida con tantissimi alveoli ( sono i buchi che si fanno nell'impasto grazie all'aria e all'acqua in esso contenute!) .
In famiglia é stata apprezzata e quindi l'ho rifatta per qualche volta ....poi mi sono lanciata in alcune prove...non sempre riuscitissime ....finché sono riuscita a raggiungere un ottimo risultato anche con la pizza alla napoletana , quella tonda e con un bel cornicione!

Queste sono le mie varianti rispetto alla ricetta di Eva:
Prima di tutto ho aumentato la dose di acqua all' 80 % ( per intenderci 800 g di acqua per 1000 g di farina!) , questo perché avevo letto che con gli impasti più idratati si ottenevano lievitazioni migliori. 
Poi ho fatto l'autolisi , che  in pratica é una cosa semplicissima e serve per far si che la farina assorba per bene l'acqua.
Si procede lasciando tutta la dose di farina con il 55% della dose dell'acqua , ( 440 g di acqua se teniamo come riferimento la dose di 1 kg di farina ) leggermente impastata a riposare nel boccale per un po' di tempo.
Io l'ho lasciata per 1 ora circa.
Dopo di che ho impastato, lasciato puntare ( così si dice quando si fa riposare  !) l'impasto nel boccale per 30 min .

(* )L'ho tolto e messo su una spianatoia infarinata , e con l'aiuto del tarocco ho fatto due giri di pieghe a tre , facendo una pausa tra l'uno e l'altro di circa 30 min. Lo so che sarete già stanchi di leggere, ma vi garantisco che é molto più difficile e lunga da scrivere che da fare e poi fatto questo metodo  una volta non ve lo dimenticherete più !
A questo punto ho messo l'impasto chiuso a palla , in una ciotola leggermente unta, l'ho chiusa e dopo altri 30 min l'ho messo in frigorifero a " maturare
La maturazione non é altro che il riposo in frigorifero dell'impasto  un po' come fa Bonci. Può durare per un tempo variabile dalle 12 ore fino alle 72 ore.
Piú é lunga la maturazione meno lievito si deve mettere, più forte deve essere la farina utilizzata! Quindi vanno benissimo tutte le farine tipo manitoba, indicate per la panificazione e le lievitazioni lunghe, io ho usato le farine del Mulino Marino, biologiche ...sono ottime farine ma non sempre facili da reperire , vi consiglio comunque di provare ad utilizzare delle farine di buona qualità, se ne trovano anche nei mulini vicino a casa o nei reparti bio degli ipermercati noterete sicuramente la differenza rispetto agli impasti con le farine comuni.
Solitamente io lascio l'impasto a maturare per un paio di giorni dalle 36 ore alle 48 ore dipende da quando riesco a farla...
Tolgo dal frigorifero almeno 6/7 ore prima. Lascio acclimatare e rimetto sulla spianatoia leggermente infarinata.

Taglio, con un tarocco, l'impasto in 4 parti e lo dispongo nelle teglie ( io le ungo leggermente!) con le mani allungo e stendo l'impasto, se avete lavorato bene non si spezzerà , ma sarà talmente elastico che potrete ottenere un diametro di 32 cm di pizza senza alcun problema . 
A questo punto io metto le teglie in forno spento e le lascio a lievitare fino al momento della cottura , indicativamente 4 ore.
Poi tolgo le pizze per farcirle e accendo il forno alla massima potenza ( il mio arriva a 230 gradi) . Inserisco una grata a metà forno .
Dispongo la passata di pomodoro con olio sale e origano e quando il forno é pronto metto la prima teglia sul fondo del forno, li la lascio per circa 10 min ( o quando vedo che il cornicione gonfio inizia a colorarsi leggermente) la tolgo é inserisco la seconda, sempre nella parte bassa del forno.
Aggiungo la mozzarella a quella che ho tolto e la rimetto in forno, questa volta nella parte centrale fino a cottura ultimata! 
Così procedo per tutte le pizze ! Ovviamente apro e chiudo velocemente per evitare che si abbassi la temperatura..diciamo che con un po' di pratica si diventa veloci come i pizzaioli!



Con questa quantità di impasto ottengo 4 pizze da 32 cm  sofficissime e con una bella crosta croccante oppure una pizza in teglia molto morbida , alta e " bucherellosa".


Per le pieghe, spiegazioni più dettagliate e per impastarla a mano leggete pure sul blog dei Fables, trovate il link della Pizza Eva in fondo al post .

Ingredienti

600 g di farina così suddivisa: 
300 g 7 effe 
150 g  Buratto
150 g Manitoba bio 
480 g di Acqua così suddivisa ( 270 g per l'autolisi e 210 per l'impasto ) 
1 cucchiaino di malto d'orzo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva 
1 cucchiaio di sale
150 g di lievito madre ( o 5 g di lievito di birra)

Inserire nel boccale tutta la farina e i 270 g di acqua impastare 10 sec a spiga.
Lasciare riposare l'impasto in autolisi per circa 1 ora.
Aggiungere il lievito madre a pezzetti o il lievito di birra sciolto in un po' di acqua , mettere il malto , l'olio e metà della dose di acqua rimasta impastare a spiga per 3 min
Dal foro del coperchio aggiungere il sale e l'acqua rimasta poco alla volta, finché avrete ottenuto un impasto liscio e molto morbido .
Lasciare riposare per 30 min , poi passare sulla spianatoia infarinata e procedere come indicato sopra! (*)

Vi potete sbizzarrire farcendo le vostre pizze come meglio credete , di seguito vi metto il link  
alle foto e ricette  di un signore che fa delle pizze strepitose con degli abbinamenti molto particolari!
Da lui ho imparato a fare la pizza con il cornicione ripieno di ricotta lavorata con un po' di sale e parmigiano . Dalla foto forse si capisce meglio, comunque basta distribuire il composto tutto attorno e ripiegare   sopra la pasta in eccesso premendo bene sul punto di giuntura, per evitare che si apra in cottura.




NOTA: per chi usa il lievito madre! Le dosi indicate sono per un lievito madre solido.
Il lievito va rinfrescato il giorno prima e poi il giorno stesso tre ore prima del suo utilizzo con il sistema solito : 1 dose di lievito, 1 di farina e mezza di acqua.

PIZZA EVA

sabato 20 luglio 2013

GIVEAWAY....di Col Kitchen and Photos

Oggi volevo condividere con voi una ricetta scelta tra quelle dei blog amici, e così sono passata dal blog di Nicol per vedere se c'era qualche bella ricettina da pubblicare....e sono capitata nel bel mezzo di un Giveaway!!! Vi chiederete che cos'è...in pratica è un concorso indetto da un blog dove si vince un premio semplicemente aiutando a diffondere, in questo caso , la ricetta a cui è collegato...è un modo come un altro per far conoscere il proprio blog! E visto che la ricetta di Nicol mi piace molto, perché io a differenza di lei mangerei sempre formaggio di capra (Tomini in testa!)....eccomi qui a partecipare al suo GIVEAWAY !




Finger food in barca






venerdì 19 luglio 2013

RISOTTO AI TRE CEREALI CON ZUCCHINE E POMODORI DATTERINO


É da un po' che mi frullava in testa l'idea di provare il tris di cereali, orzo farro e riso. Ne esistono di versioni già pronte in commercio, un esempio ne è  quello della Gallo,  facilmente reperibile in tutti supermercati.
Ma io avevo in casa tre confezioni di questi cereali distinti per cui il mix  l'ho fatto io : orzo e farro perlato bio, riso baldo sempre da coltivazioni bio...
Con il tris avevo pensato di fare il risotto e considerando il clima estivo di questi giorni, ho scelto una versione estiva e fresca, con zucchine , pomodori datterino e un formaggio cremoso fresco.

Ingredienti per 4/6 persone:

400 g di mix di cereali ( farro, orzo, riso semi integrale)
1000 g di acqua molto calda 
4 zucchine tagliate a dadini
10/15 pomodorini datterino , sempre a dadini 
1 scalogno
Prezzemolo
Olio
Dado vegetale 
Vino bianco per sfumare
Philadelphia per mantecare ( o un altro formaggio cremoso )
Pecorino 

Procedimento nel Bimby :

Lavare ed asciugare i cereali.
Inserire nel boccale lo scalogno e tritare 5 sec vel 6
Aggiungere l'olio e cuocere  3 min a 100 °C vel 2
Aggiungere i cereali e tostare 5 min 100 °C vel mestolo, antiorario
A un minuto dal termine sfumare con il vino bianco
Aggiungere l'acqua molto CALDA e un cucchiaio di dado vegetale Bimby, cuocere per 20 min 100 °C vel 1 antiorario.
Dopo 5 minuti aggiungere le zucchine.
Al termine controllare la cottura, se fosse necessario proseguire per altri 5 min. ed aggiungere altra acqua sempre calda.
In una pirofila mettere il formaggio, il prezzemolo tritato e il philadelphia .
Quando il risotto é pronto travasare nella ciotola e mescolare.
Servire ancora caldo.
I tempi di cottura sono per il mio tris di cereali, controllate sempre le indicazioni sulla scatola per cuocere il prodotto che acquistate.

CONSIGLI:
Il tempo di cottura del riso è sempre quello indicato sulla confezione ...meno i tre minuti della tostatura, quindi se sulla confezione sono indicati 15 min si deve cuocere per 12 min non di più, il brodo deve essere molto caldo e la quantità di brodo aggiunto solitamente è il doppio del riso più 100 g ( un misurìno in pratica) : 300 di riso sono 600+ 100 di brodo. I 100 g possono essere aumentati fino a 200 g se si preferisce un risotto all'onda. Io cuocio rigorosamente con ANTIORARIO e MISURINO CHIUSO , al limite se mi sembra troppo morbido lo tolgo solo gli ultimi 5 min. 
Provate con un risotto classico e poi non smetterete più di farlo nel vostro Bimby!

giovedì 18 luglio 2013

SOUFFLÉ DI CAROTE


Tempo fa cercavo una ricetta per utilizzare un po' di carote e mi sono imbattuta in questo soufflé di Buttalapasta ed é stato amore a prima vista ! Da allora l'ho replicato diverse volte anche nella versione con la zucca o i piselli e devo dire che piace sempre a tutti! 
Il soufflé è una preparazione molto versatile che può essere servita sia come antipasto che come secondo. 
I soufflé possono essere sia dolci che salati e comunque perché il soufflé cresca bene si deve utilizzare uno stampo cilindrico di porcellana o vetro che verrà portato direttamente in tavola. 
Occorre sapere che una parte della crescita, circa un 35-40% in più, si può avere caramellizzando la parte superiore del soufflé a crudo.
Oltre all’albumina, un ruolo importante nello sviluppo del soufflé lo svolge anche l’acqua contenuta all’interno del soufflé stesso e degli alimenti che lo compongono, è come se con il caramello  ponessimo un coperchio per trattenere il vapore prodotto all’interno favorendo così la crescita del soufflé!
Non é difficile da fare ma l'unico rischio che si corre é proprio quello che si sgonfino durante la cottura o mentre si estraggono dal forno.
Vi sono alcuni accorgimenti per evitare che ciò accada:

  • I tuorli vanno incorporati uno alla volta.
  • Gli albumi devono essere montati a neve ben ferma e vanno incorporati gradatamente:  prima aggiungere al composto solo una piccola parte di albumi, in questo modo si alleggerisce ed é più semplice incorporare il resto, mescolare sempre dal basso verso l'alto con movimenti decisi utilizzano o una spatola di legno o una spatola, l'obbiettivo deve essere quello di non far perdere aria al composto.
  • Il soufflé deve cuocere in forno già riscaldato a 200°.
  • Dopo che il composto è stato messo negli stampini deve essere immediatamente infornato ( sempre per lo stesso motivo... Deve trattenere tutta l'aria incorporata con tanta fatica!) 
  • Gli stampi per quanto é possibile , devono stare al centro del forno.
  • Non si deve MAI  aprire lo sportello durante la cottura.
  • Vanno serviti appena sfornati.



Ingredienti (per 4\8 persone dipende se lo usate come antipasto o come pietanza)

300 g di carote
100 g di patate
2 uova
2 albumi
50+20 g di parmigiano grattugiato
30 g di farina (o fecola di patate per la versione senza glutine!!!)
250 g di latte
30 gr di burro
sale e pepe q.b.

una mia aggiunta ( facoltativa) : 
40 gr. di mandorle e nocciole tritate

Procedimento con il Bimby: 

Tritare 40 gr di nocciole e mandorle 10 sec vel 6
Tritare 70 gr di formaggio: 10 sec vel 6
Mondare le verdure ed inserirle nel boccale a tocchetti aggiungere 50 gr. di acqua e insaporire con il dado vegetale. Cuocere 12 min 100° vel.1 antiorario (gli ultimi 5 min portare a varoma). Togliere e mettere da parte.

Senza pulire il boccale preparare la besciamella : inserire tutti gli ingredienti (latte , 20 gr di burro e 30 di farina, noce moscata, sale e cuocere 7 min 90° velocità 4.
Al termine aggiungere le verdure, il parmigiano ( 50 g ), il pepe  portare a vel 5/6 per 30 sec. Dal foro del coperchio inserire i tuorli ,uno alla volta.
Lasciare raffreddare.
Accendere il forno a 180/200°C
In una ciotola montare a neve ferma i 4 albumi e incorporarli nel composto di verdure, alleggerire con una prima parte di albumi e mescolare in modo energico, poi incorporare i restanti mescolando dal basso verso l’alto, aiutandosi facendo ruotare la ciotola. 
Trasferire il composto i stampi mono dose da soufflé precedentemente imburrati (fino all'orlo)
Il composto deve occupare non più di due terzi del recipiente

Spolverare con la granella e il restante parmigiano, infornare per circa 20 \ 25 min. Non aprire il forno durante la cottura e servire i soufflé appena estratti dal forno



* Potete anche montare gli albumi nel Bimby, lavate ed asciugate molto bene il boccale , inserite la farfalla, inserite gli albumi. Scaldate li a 37° per 2 min a vel 2. Poi montate a vel 3/4 per il tempo necessario anche 3 min. Poi procedete come sopra.

Procedimento: 

Raschiate e lavate le carote e tagliatele a rondelle.
Pelate la patata e tagliatela a dadini.
Sistemate le verdure in una casseruola e copritele con acqua fredda, salate e fate cuocere per 20 minuti.
Scolate le verdure, passatele al passaverdura e raccoglietele in una insalatiera.
Unite il parmigiano grattugiato, un po’ di pepe ed i tuorli d’uovo ed amalgamate gli ingredienti.
Fate fondere 20 gr di burro, amalgamatevi la farina e poi diluite il tutto con il latte caldo mescolando accuratamente per evitare la formazione di grumi. Salate leggermente e cuocete la besciamella a fuoco basso per una decina di minuti mescolando continuamente.
Togliete la besciamella dal fuoco, lasciatela raffreddare leggermente e poi incorporatela al passato di verdure.
Montate a neve ferma i 4 albumi ed incorporateli gradualmente al composto mescolando dal basso verso l’alto.


CONSIGLI: vi potete avvantaggiare preparando il composto anche la mattina per la sera o viceversa. 
Lasciate per l'ultimo momento gli albumi da montare e la cottura, perché va servito appena sfornato.
È un ottima pietanza per smaltire anche gli albumi in eccedenza.

Qui trovate alcune precisazioni sulle differenze tra soufflé , sformati e flan e altre gustose ricette!

mercoledì 17 luglio 2013

FOCACCINE AL GRANO SARACENO


Da qualche anno mi sono avvicinata al mondo dei lievitati, più o meno complessi, e devo dire che le "mani in pasta" mi hanno da subito catturato...ho sperimentato varie ricette e mi sono fatta un po' di nozioni per quanto riguarda gli impasti, le farine e i lieviti.
La prima conclusione a cui sono arrivata é che per avere un buon prodotto non ha così  importanza se si utilizza il lievito di birra o il lievito madre, ha molta più importanza invece come lo si usa.
Per quanto riguarda il lievito di birra, fresco o compresso, non fa differenza é importante usare poco, nell'ordine dei 5 g per chilo di farina, in questo modo é vero che il nostro impasto impiegherà molto più tempo a lievitare, ma sarà decisamente più digeribile e avrà acquisito aromi e profumi molto vicini a quelli di un impasto con il lievito madre. Per il lievito madre invece ha molta importanza che sia ben in forza ed equilibrato, per ottenere buoni risultati deve raggiungere almeno un anno di vita , inoltre richiede una maggiore assiduità nell'utilizzo, di conseguenza lo sconsiglio a chi non fa pane , focacce, grissini e quant'altro in casa.
L'altra conclusione a cui sono giunta é che con gli impasti lievitati non bisogna avere fretta, calma e pazienza devono farla da padrone , l'impasto va cioccolato ed accudito ...la fretta darà prodotti scadenti, poco saporiti e molto spesso di difficile digestione.
Con la calma e i tempi giusti otterremo prodotti di qualità, molto più gustosi e facili da digerire, i prodotti non avranno più "il sapore di lievito" ma il profumo del forno!
Questa ricetta é una mia libera interpretazione della focaccia con la patata del libro base , ho semplicemente fatto alcune modifiche, prime fra tutte le farine utilizzate (grano saraceno, farro integrale e una farina multi cereali ) che conferiranno un maggior gusto alle focaccine . Poi ho utilizzato il malto d'orzo al posto dello zucchero e ho ridotto la dose di lievito di birra.Di proposito non ho inserito tempi precisi di lievitazione, perché variano tantissimo  in base al tipo di lievito che usate, dalla temperatura esterna (estiva o invernale) in pratica troppe variabili...per cui regolatevi in base alle vostre abitudini e se è la prima volta che fate un impasto preparatelo la mattina per poterlo cuocere verso sera in modo che non rischiate di arrivare alla cottura con un impasto poco lievitato.
Le focaccine una volto pronte potranno essere gustate ancora tiepide come pane oppure farcite per ottenere dei gustosi panini.


Ingredienti per 6 persone:

Per la pasta

550 g di farina così suddivisa:
  • 300 g di farina 7 effe del Mulino Marino
  • 150 g di farina di farro integrale del Mulino Marino
  • 100 g di farina di grano saraceno del Mulino Marino
200 g di acqua temperatura ambiente
100 g di latte tiepido
1 patata media lessata e schiacciata 
30 g di olio evo ( extravergine d'oliva) 
10 g di malto d'orzo liquido 
1/4 di cubetto di lievito di birra o mezzo cucchino di lievito di birra in polvere o 100 g di lievito madre solido.
15 g di sale

Per la farcia

50 g di acqua
50 g di olio e.v.o
10 g di sale grosso 
aghi di rosmarino tritati q,b

Procedimento con il Bimby: 

Preparare la pasta

Versare nel  acqua, latte , patata, olio, lievito, malto, 5 sec. vel. 4
Aggiungere la farina e il sale impastare 3 min. vel. Spiga.     
L'impasto ottenuto sarà appiccicoso, per cui ungersi le mani per toglierlo con più facilità dal boccale, stenderla sulla spianatoia infarinata e con un tarocco dargli le pieghe a tre, formare a palla.
Mettere l'impasto a lievitare per un paio di ore in una ciotola oliata, coperto.l'impasto deve crescere ma non troppo , non deve raddoppiare perché il resto della lievitazione lo farà in teglia una volta formate le focaccine.
Dividere l'impasto in 6/8 palline a seconda della dimensione che gli si vuole dare, disporle  molto distanziate su due placche da forno, foderate con carta forno o proteggi forno.
NB: Prestare attenzione a non maltrattare l'impasto, porzionare o con il tarocco senza sgonfiarlo.
Stendere le foccaccine con i polpastrelli  delle dita esercitando una leggera pressione , creare sulla superficie  i classici buchi della focaccia e cercare di mantenere la forma rotonda coprire con un telo e lasciare lievitare per circa un'ora.

Preparare la farcia:

Tritare gli aghi del rosmarino, io utilizzo il coltello o la mezzaluna.
Emulsionare rosmarino , acqua e olio 10 sec. vel. 4
Spennellare le focaccine con questa emulsione in modo uniforme e cospargere con qualche grano di sale grosso. 
Cuocere in forno caldo a 200°C per circa 20 minuti.
Io inforno prima nella parte bassa poi dopo dieci minuti alzò la teglia nel mezzo del forno.

Procedimento tradizionale: 

Lessare le patate con la buccia, pelarle e schiacciarle, una volta intiepidite, in una ciotola abbastanza capiente versate la farina, le patate , il malto, l’olio, e il lievito precedentemente sciolto in un po' di acqua tiepida . 
Iniziate ad impastare aggiungendo l’acqua e il latte.
Lavorate l’impasto finché non avrà raggiunto una consistenza morbida ed elastica.
Durante la lavorazione picchiettate bene con la mano in modo da incorporare l’ aria poi procedere come sopra. 


Il mio panino con: insalata misticanza, primo sale, pomodorini e bresaola valtellinese. Una vera delizia!


COPPA DEL NONNO DELLA TUTU


Io amo il caffè, quello ristretto, dal forte aroma...amo il caffè alla napoletana, e mi piacciono tutti i dolci che lo contengono.
Ma la coppa del nonno è sempre stato uno dei miei dolci preferiti ed é da quando ho il Bimby che  l'idea di potermela fare in casa mi ha sempre stuzzicato... non ci crederete ma fino ad oggi non l'avevo mai provata!
Mi sono letta e riletta mille volte la ricetta del libro base...ma poi rimandavo sempre ad un altro giorno, secondo me perché questa preparazione contiene l'uovo crudo e questa cosa, sopratutto in estate,non mi piace molto.
Poi è arrivata Tutu con la sua variante , stesse dosi ma niente uovo...e come risultato una coppa del nonno altrettanto soffice e gustosa ma molto più sicura !
Tutu mi ha trasmesso i suoi trucchi ed io ho ripetuto fedelmente quanto da lei indicatomi ed ecco il risultato...

Dosi per 6 persone:

100 gr. zucchero
10 gr. nescafè
500 gr. panna fresca

Preparazione con il Bimby::

Mettere la farfalla e la panna fresca per circa un' ora in congelatore.
Polverizzare nel boccale  lo zucchero e il nescafè: 20 sec. a vel. 10 mettere da parte.
Tritare del ghiaccio nel boccale e buttarlo via (Tutu consiglia di farlo così boccale e coltelli sono ghiacciati, io ho omesso questo passaggio e la mia panna ha impiegato più tempo a montare!)
Disporre la farfalla sulle lame, rimettere lo zucchero con il caffè e aggiungere la panna, montare per 15 secondi vel 2, 15 secondi vel 3, poi terminare a vel 4 finché non monta .Solitamente  è pronta in  50 sec circa .
La panna è montata  quando non  si sente più il rumore classico dei  liquidi e si attacca alle pareti del  boccale.
Versare il gelato in coppe singole (io ho usato dei bicchierini mono porzione!)
Metterle in frigorifero e servirle ben fredde.
Consigli:
Se il composto non si presentasse sufficientemente consistente montare ancora un po'


Ricetta liberamente tratta da "Io e il mio bimby" pag 157  (libro base verde)

Version Française de Tutu Njaay

100 g de sucre
10 g de Nescafé
500 g de crème liquide pour chantilly

Préparation.

Méthode thermomix:
Mettre le papillon et la crème au congelateur pendant une heure.
Mettre le sucre et le café dans le bol du TM , 20s, vitesse 10.réservez.
Pilez de la glace ds le bocal et le verser, ceci pour geler le bol et les lames.
Incorporez dans le bol la crème liquide, le mélange café sucre, et montez, 15s vitesse 2, 15 s vitesse 3, et finir vitesse 4 jusqu'à ce que vous n'entendez plus le bruit du liquide qui monte.Mettre dans des coupes et mettre au congelateur 1h avant de servir.

Méthode classique:
Mettre la crème le bol ou vous monterez votre chantilly et les fouets du batteur au congelateur une heure.
Mettre le sucre et le café dans un mixeur et moudre afin de réduire en poussiere.
Monter la chantilly, lorsqu'elle commence a prendre, mettre le sucre et le café et continuer a monter jusqu'à ce que le mélange soit ferme.
Mettre dans des coupes et mettre au congelateur 1h avant de servir.

English Version by Tutu Njaay

100 g Sugar
10 g Nescafé
500 g whipped cream

Préparation.

Thermomix method:
Put the butterfly and the cream in freezer for an hour.
Put the sugar and coffee in the TM bowl, 20s speed 10.set aside.
Crush ice in the bowl and throw it, just to freeze the bowl and blades.
Put in the bowl,cream, coffee and sugar mixture, and mix, 15s speed 2 15 s 3 speed, at last speed 4 and until you heard not the sound of the cream.
Put in individual cups and put in freezer 1 hour before serving.
Classic method:
Put the cream ,the bowl you will use to mix and the whips in freezer for one hour.
Put the sugar and the coffee in a blender and sprinkle them.
Put the cream in the bowl and start whipping,after a few minutes, add the sugar and coffee and go on whipping until you get the texture of the chantilly.
Put in individuals cups and put in freezer 1 hour before serving.



lunedì 15 luglio 2013

STAMPI QUALI SCEGLIERE?




Leggo spesso richieste di aiuto nella scelta degli stampi, meglio il metallo o il silicone? E quali forme scegliere per non "sovraffollare" la cucina di attrezzi spesso inutilizzati.

Attualmente la scelta cade spesso sugli stampi in silicone, molto facili da utilizzare e con molteplici aspetti positivi.

Per quanto riguarda le forme e dimensioni io ho scelto questi 4 stampi e ne ho acquistati 2 per tipo , trovo che le dimensioni e le forme da me scelte siano utilizzabili in molteplici preparazioni. Tutti gli altri sono un di più !




A partire dall'alto a sin: 
MINI SFERA 3 CM : per creare delle piccole cupolette per tartine e mignon o da utilizzare come decorazioni per dolci
SAVARIN PICCOLO 4 CM: sempre per tartine o mignon , sia per bavaresi, mousse , gelatine e mini savarin.
MUFFIN 5 CM : porzione perfetta per muffins, mini cake o mono porzioni
SEMISFERA 6 CM : per tartufi e monoporzioni salate o dolci.


Un altro stampo che io non ho ancora comprato ma che potrebbe essere utile é quello per le TARTELLETTE da 5 CM:




Tra quelli grandi sicuramente quello per le crostate e per i plumcake, anche se personalmente ho trovato molto più utile lo stampo classico da crostata con il fondo asportabile come questo della Tescoma che trovate anche nella versione da mono porzione.

Per informazione o curiosità vi riporto alcune informazioni sull'utilizzo, le caratteristiche e la durabilità dei più comuni stampi in silicone: 



Il silicone è un materiale antiaderente: non è necessario ungere o infarinare lo stampo prima dell'utilizzo , si consiglia solo al primo utilizzo di ungerlo per garantire la massima anti aderenza . 

Gli stampi in silicone si lavano con facilità sia a mano che in lavastoviglie e restano sempre inattaccabili da qualsiasi odore. Inoltre non modificano in alcun modo le qualità organolettiche degli alimenti. IMPORTANTE  é lavarli in lavastoviglie prima del primo utilizzo, in questo modo si riduce notevolmente la possibilità di una migrazione di sostanze dal silicone all’impasto al primo uso  ( leggete il test di Altroconsumo!)  
http://www.altroconsumo.it/casa-energia/nc/articoli/stampi-in-silicone-alla-prova-altroconsumo-202

Il silicone è un materiale altamente flessibile e pratico, questa sua caratteristica rende molto più semplice sformare i piatti o i dolci rispetto alle teglie tradizionali, che sono rigide.
Inoltre é per questo motivo che gli stampi in silicone si possono piegare ed arrotolare ma tornano sempre allo loro forma iniziale.Questo permette di riporli in poco spazio.

Il silicone trasmette meglio il calore, cucinare con questi  stampi comporta un risparmio energetico di circa il 30%: infatti la conducibilità termica permette tempi di cottura più rapidi e temperature omogenee ed inferiori di 20°/30°C rispetto agli stampi in metallo.Inoltre la totale flessibilità permette di togliere con facilità i preparati dolci e salati, lasciandone integra la forma.
Per una perfetta riuscita della cottura, è meglio utilizzare una temperatura del forno inferiore di circa 10°C e una durata superiore di circa 10 minuti, rispetto alle indicazioni dei ricettari che prevedono l’utilizzo di stampi metallici


Il materiale impiegato negli stampi di ottima qualità è silicone liquido atossico, con catalizzatore platinico (impiegato anche nel settore medicale per esempio nella realizzazione di valvole cardiache).Il silicone è completamente riciclabile, conforme alle regolamentazioni internazionali per il contatto con gli alimenti (HACCP). Il mercato offre tantissime proposte nelle più diverse fasce di prezzo ma é fondamentale accertarsi sempre sulla qualità del silicone che si acquista per essere certi della non tossicità dello stesso per la nostra salute.


Gli stampi in silicone resistono a temperature da -40°C A + 250°C ( questi valori possono variare di + o - 20°C a secondo delle ditte di produzione) e si possono utilizzare per la cottura in forni a gas, elettrici e a microonde.Inoltre passano direttamente dal congelatore al forno.

Il silicone, se correttamente utilizzato, dura molto più dei tradizionali stampi in metallo. Quelli in silicone garantiscono fino a 3.000 cotture perché hanno una forte resistenza termica e ai processi di invecchiamento.Usati correttamente significa non utilizzare al loro interno oggetti taglienti o appuntiti; non porli a contatto con fiamme libere o fonti dirette di calore e non utilizzarli con la funzione crisp nel forno a microonde.

FONTE:
http://guardini.com/it/tips-tricks/curiosita-e-suggerimenti-per-gli-stampi-in-silicone

I riferimenti alla marca degli stampi sono legati semplicemente alla mia esperienza personale e non sono in alcun modo pubblicità alla stessa.