venerdì 21 febbraio 2014

LO STRÜDEL DI MELE ... e la mia prima volta nell' MTCHALLANGE




"Non vi sgomentate se questo dolce vi pare un intruglio nella sua composizione e se dopo cotto vi sembrerà qualcosa di brutto, come un enorme sanguisuga, o un'informe serpentaccio, perché poi al gusto vi piacerà "
( da La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene - Pellegrino Artusi)

Devo essere sincera questo MTC mi ha fatto uscire pazza...sarà stata l'ansia che accompagna tutte le "prima volta" , sarà stato che ci tenevo tanto a partecipare...sarà stato che non volevo rifare la ricetta pari pari e darle un tocco personale...ma quest' ultima settimana l'ho passata a capire come si facesse la pasta matta ...che differenze ci sono tra i vari strüdel...se avrei preferito fare uno strüdel salato o dolce...insomma ho un po' studiato e sperimentato.
Ma questa alla fine é la finalità dell' MTChallange, misurarsi su piatti a volte mai fatti , a volte nemmeno conosciuti...per crescere ed imparare. Perché se si vuole imparare in cucina , oltre che ha studiare bisogna provare e riprovare finché non si ottiene il risultato desiderato.
Seguo da tempo le sfide del MTC , e devo dire che le ho sempre trovate molto intriganti perché non sono mai scontate perché non sono mai facili e perché richiedono impegno e dedizione verso ciò che si prepara, sia in cucina che nel blog.
Questo mese di febbraio la sfida é stata lanciata da Mari del blog Lasagnapazza, nonché vincitrice nel mese di gennaio, e l'argomento é lo Strüdel sia dolce che salato!  
Per chi ancora non lo sapesse i dolci con le mele sono i miei preferiti e lo strüdel é sicuramente in cima alla classifica! Quindi ho accantonato l'idea di cimentarmi nella ricetta salata e mi sono lanciata a capofitto in quella dolce...senza fare alcuna modifica sostanziale! Perché a me lo strüdel piace proprio così ! Mi sono concessa però una licenza sull'accompagnamento...

Lo strudel di mele è sicuramente tra i  dolci più noti ed apprezzati del mondo. La sua ricetta nacque in Arabia, e da lí venne importata in Turchia, passando attraverso l’Egitto e la Siria. Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453 la ricetta dello strüdel si sviluppò probabilmente dal dolce turco “baklava” o da una schiacciata ripiena. 
Durante la monarchia asburgica, lo strüdel giunse infine a Vienna dall’Ungheria. Un tempo lo strudel era considerato una pietanza per i poveri. Solo successivamente iniziò a essere apprezzato nei salotti della nobiltà come "dolce viennese", diventando parte integrante della cultura dei caffè viennesi. Lo strüdel di mele, menzionato per la prima volta nel 1696, da Vienna si diffuse poi in tutta Europa .
Giunse così anche in Alto Adige,dove ormai vanta una tradizione secolare. (fonte leggete qui!)

Come scrive Mari, quello vero é fatto con la cosiddetta pasta matta (o pasta tirata) è un impasto per strüdel particolarmente delicato e leggero, nonché povero di calorie e molto digeribile. Durante la preparazione, l'impasto deve essere tirato così sottile che, si dice, "ci si possa leggere il giornale attraverso". È necessaria una certa abilità: l’impasto non deve strapparsi! Certo é che io ne ho assaggiate anche altre versioni con un impasto simile alla frolla ma tirato molto più sottile, altre fatte con la pasta sfoglia...ma che dire ....questo é un'altra storia...all'assaggio la pasta é quasi impercettibile ed é il ripieno a prendere il sopravvento !
Il profumo che pervade la cucina é qualcosa di unico e la cosa più antipatica é che per degustarlo al meglio devi aspettare che si raffreddi almeno un po' !
Prima di passare alla ricetta , copiata ed incollata da quella di Mari, visto che le modifiche sono state minime , volevo ringraziare le organizzatrici dell'MTC , primo per aver accettato la mia richiesta e secondo per tutto l'impegno che dedicano a questa sfida mensile così avvincente da entusiasmare tutti coloro che vi partecipano e dove davvero l'importante é sopratutto  partecipare !!! 

STRÜDEL DI MELE 

Ingredienti 

Per la sfoglia:

150 g di farina 00
100 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale

Per il ripieno:

700 g di mele
80 g di zucchero di canna (io grezzo muscovado)
3 cucchiai di rum ( io non l'ho messo perché conservo l'uva passita di Pantelleria in vasetti già pronti , ammollata nel Marsala! Quindi semplicemente non l'ho strizzata ma aggiunta così ) 
30 g di pinoli
30 g di uva passa ( io 70 g ...perché adoro l'uvetta! Ed ho usato quella passita di Pantelleria un po' più grossa della classica sultanina e con i semini all'interno ...ma di gusto eccelso!) 
50 g di pangrattato
30 g di burro ( io ho usato il burrolí per mantenere la ricetta senza latticini!) 
la scorza di ½ limone grattugiata
1 cucchiaino di cannella in polvere
3 cucchiai di confettura di albicocca ( a me piace nello strüdel!) 
20 g di burro fuso per spennellare la sfoglia ( io ho usato il burrolí per mantenere la ricetta senza latticini!)
zucchero a velo a piacere per la superficie

Per accompagnare lo strüdel:

Questa é un po' la mia licenza, considerato che la pasta matta proposta da Mari, non contiene ne uova ne latticini ho voluto mantenere questa caratteristica anche nella salsa di accompagnamento . Dato che era previsto anche il gelato fra le varie possibilità ho scelto una "gelato" Vegano a base di avocado e cioccolato fondente.

Gelato di avocado e cioccolato fondente

200 g di polpa di avocado molto maturo ( deve avere la buccia scura..ed essere morbido al tatto!) 
200 g di cioccolato fondente extra al 70% almeno ( io Guanaja della Valrhona!)
1 cucchiaio di cacao in polvere 
4 cucchiai di zucchero di canna grezzo muscovado
1 vaniglia in bacche ( o anche essenza di vaniglia)
2 cucchiai di rhum 
( solo se serve qualche cucchiaio di latte di mandorla!)

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, mettere tutti gli ingredienti in un boccale e montare il gelato con un mixer ad immersione ( io ho usato il Bimby , portando a velocità 5/6 per circa 1 minuto)
Diventerà un composto morbido ma comunque sostenuto (se l'avocado non fosse troppo maturo potrebbe essere necessario aggiungere qualche cucchiaio di latte di mandorle) 
Riporre in congelatore. Una volta raffreddato ripetere l'operazione per incamerare altra aria e rendere il composto ancora più soffice.
Lo potete poi conservare anche in frigorifero senza problemi perché l'alta dose di cioccolato lo renderà comunque stabile. Il composto che otterrete sarà molto simile al gelato al cioccolato ma privo di latticini e uova!
Io ho provato ad accompagnarlo sia freddo che leggermente tiepido , un po' tipo il gelato caldo...devo dire che mi é piaciuto in entrambe le versioni....

Preparate l’impasto per la sfoglia.

Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora. Nel frattempo accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°C, modalità statica.

Io aggiungo anche la versione Bimby:

Scaldare l'acqua in un tegame, deve essere calda ma non bollente , metterla nel tappino dosatore ( sono 100 g perfetti!) 
Inserire la farina nel boccale , con il sale e l'olio : 10 sec vel 5
Impostare il tasto spiga e aggiungere l'acqua dal foro del coperchio, poca alla volta .
Impastare per 2 min circa.
L'impasto che ne risulterà sarà molto morbido , un po' appiccicoso, ma non troppo se vi sporcate le dita con l'olio riuscite ad estrarlo dal boccale con le mani e a disporlo in una ciotola tiepida a riposare...
Dopo il riposo l'impasto sarà perfetto e elastico pronto all'utilizzo.

Preparate il ripieno.

Fate sciogliere in un tegame il burro ( o burrolí) e poi fatevi rosolare il pangrattato fino a farlo dorare (attenzione, basta un attimo per passare dallo stadio della doratura a quello della bruciatura). Spegnete il fuoco, versate il pane in un recipiente, fatelo leggermente raffreddare, quindi aggiungete la scorza del limone grattugiata, la cannella e mettete il composto da parte.
Lavate sotto l’acqua corrente le mele, sbucciatele, toglietene il torsolo, tagliatele in quattro e poi ciascun quarto in fettine sottili. Mettete le fettine di mela in un recipiente, aggiungete lo zucchero di canna, i pinoli, l’uva passa, il rum e mescolate bene il tutto.

Stendete la sfoglia.

Mettete una tovaglia pulita (possibilmente lavata con sapone neutro e ben sciacquata), di lino o di cotone, sopra a un tavolo. Infarinate leggermente la tovaglia, prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi spianatelo aiutandovi con un mattarello. Quando la sfoglia comincerà ad essere abbastanza sottile mettete da parte il mattarello, sollevate la sfoglia dal tavolo aiutandovi con le mani e, tenendola con le nocche nella parte sottostante, cominciate a tirarla verso l’esterno facendola girare ogni tanto e facendo attenzione che non si rompa. La sfoglia deve diventare praticamente trasparente. Riponetela nuovamente sulla tovaglia, dovreste aver ottenuto una sfoglia quadrata di circa cinquanta centimetri per lato. Siccome i bordi saranno rimasti un po’ più spessi, passate con le dita lungo tutta l’estremità della sfoglia tirando la pasta per assottigliarla.
Disponete sulla sfoglia il composto di pangrattato, quindi sopra ad esso il ripieno di mele, lasciando liberi circa due centimetri di bordo.
A questo punto, aiutandovi con la tovaglia, cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine.
Riponete la sfoglia in una teglia precedentemente imburrata ( io ho usato la carta forno!)  spennellate la superficie della sfoglia con il burro fuso e mettete a cuocere.
Ci vorranno circa trenta/quaranta minuti, ma siccome la cottura dipende molto dal forno, fate attenzione perché la sfoglia non deve diventare troppo scura bensì deve rimanere dorata.
Togliete la teglia dal forno e fate raffreddare lo strüdel.















Lo strudel è la sfida di febbraio dell' MTC proposto da Mari del blog Lasagna pazza
Qui trovate le ricette che hanno partecipato! Qui tutte le sfide precedenti!


6 commenti:

  1. Se questo è il tuo primo MTC è più che normale che sei uscita pazza. Anch'io per fare le prime ricette temevo di impazzire, anche perché avevo cominciato da poco a bazzicare in cucina. Come dici tu, le ricetta della sfida non sono mai facili e richiedono impegno e dedizione. Tu comunque sei stata bravissima (io invece ancora non ho cominciato)! A presto

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    1. Grazie Andrea quello che hai scritto mi aiuterà per le prossime sfide...devo dire che seguo l'MTC da parecchio tempo ...da quando ancora il blog era lontano dai miei pensieri...e mi entusiasmano proprio ...sono sempre ricette che ti fanno "studiare" ma questo è il bello di questo challange! a presto *Cri*

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  2. Ciao Cristina, innanzitutto benvenuta! Hai fatto il tuo ingresso in questa competizione, che poi una vera competizione non è, e lo hai fatto alla grande. Il tuo strudel è perfetto, la sfoglia sottilissima, sono proprio contenta che ti sia piaciuta. Inoltre, tutte le varianti che hai apportato alla ricetta da me indicata, mi piacciono molto. Mi piace anche l'idea del gelato come accompagnamento e un brava grande quanto una casa per averlo fatto in casa. Complimenti, bravissima e grazie per la tua proposta.
    Mari

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  3. Ma brava, Cristina, veramente brava! hai centrato in pieno lo spirito del gioco, trovando una tua linea interpretativa e mantenendola in modo coerente. Il cioccolato e l'avocado sono un accostamento che seguo da u po', sui blog statunitensi e che prima o poi vorrei provare: ma ho apprezzato moltissimo la tua scelta di eleminare del tutto le uova, in questa "professione di coerenza" che inaugura una onorevolissima primavolta. La citazione di Pellegrino mi ha conquistata deifnitivamente! complimenti e grazie per esserti unita a noi!

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  4. ...posso dirlo?...mi fa impressione vedere che stendi la pasta sfoglia indossando dei bracciali, e che alcuni vengono ricoperti dalla pasta...e l'igiene?...però molto bella la ricetta, complimenti!!

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  5. Una firma sarebbe stata gradita ...almeno un nome a cui rivolgermi . Comunque , il contatto è stato brevissimo , giusto il tempo di uno scatto ... Ma per rassicurarti ulteriormente i bracciali vengono lavati tutti i giorni sotto la doccia ... Insieme alla sottoscritta ... E quando mi lavo le mani prima di cucinare arrivo quasi fino al gomito ...

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